Misteri
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Dj MARCO Rispondi citando
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MessaggioInviato: Gioved� 01 Luglio 2004, 17:02:56    Oggetto:
 
Ecco la foto


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Dj MARCO Rispondi citando
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MessaggioInviato: Gioved� 01 Luglio 2004, 17:12:04    Oggetto:
 
Leggete un p� sto racconto di data recente ( 22 giugno 2004 ) :

�Salve, il 22 giugno mi ero messo di proposito in un posto buio e comodo, in compagnia di cinque o sei persone, per vedere se �qualcosa� sarebbe passato nel cielo di Roma,citt� in cui abito. Bene, con grande stupore, verso le 11:00, 11:30 circa, in condizioni atmosferiche ideali, intravidi ben nove oggetti puntiformi che emanavano una luce bianca molto intensa. Questi si muovevano verso la direzione nella quale vengono puntate le comuni parabole satellitari (dall�ovest verso l�est, probabilmente). In modo molto veloce �zigzagavano�, forse per causa di un effetto ottico. Non cambiavano colore, ma solo intensit�. Mentre si allontanavano, si affievolivano e rallentavano, ma non lasciavano alcuna scia. Alcune tracciavano, nelle loro evoluzioni, una traiettoria curvilinea. Emanavano una luce bianca e non si udiva nessun suono (scrutavamo il cielo in una zona silenziosa avremmo udito il motore se si fosse trattato di un aereo). Inoltre, gli aerei convenzionali non volano cos� alto e non mantengono una velocit� cos� elevata. Tutti noi pensiamo a satelliti (ma non dovrebbero apparire immobili nel cielo se osservati da un uomo sulla Terra?).
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MessaggioInviato: Gioved� 01 Luglio 2004, 17:15:03    Oggetto:
 
ecco un'altro racconto

Ciao, mi chiamo Alan e durante un week-end il 18 giugno 2004 in Toscana a Montepulciano ho scattato alcune fotografie con macchina digitale, al mio rientro scarico le foto nel pc e cosa trovo... credo un ufo. Nelle tre foto scattate in sequenza con un intervallo di circa 20 sec. tra l'una e l'altra si vede un oggetto arrivare da destra, poi si vede quasi distintamente sopra la casa, e poi si vede in lontananza sulla sinistra

ecco la foto


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MessaggioInviato: Venerd� 02 Luglio 2004, 21:35:58    Oggetto:
 
adesso parliamo dei cerchi nel grano :
ecco la prima


la seconda

la terza

la quarta

ke ne pensate
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metroguida Rispondi citando
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MessaggioInviato: Venerd� 02 Luglio 2004, 21:56:23    Oggetto:
 
io credo fortemente negli alieni ma pero di non incontrarne nessuno... Wink
non so che intenzioni pu� avere nei miei confronti... Shocked
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Domani � un altro giorno per...
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MaxFan Rispondi citando
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 13:09:48    Oggetto:
 
Propongo il mio mistero: perch� la Warner non mette almeno un link a questo sito sulla home di 883.com? Wink
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Franz83 Rispondi citando
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 13:10:23    Oggetto:
 
MaxFan ha scritto:
Propongo il mio mistero: perch� la Warner non mette almeno un link a questo sito sulla home di 883.com? Wink


ehehehehe Laughing
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Anke le cose belle finiscono...l'importante � ke ci sono state...perch� sempre ci sarnno nel cuore, nella mente, nella storia!!!
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Max e Martina!
GRAZIE MILLE!!!
Time to go now, ci vediamo sulla strada....
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Rzeznik Rispondi citando
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 13:11:46    Oggetto:
 
se posso tornare all'argomento ufo vorrei farvi vedere queste 3 foto, scattate il 9 aprile 1992 nella citt� dove sono cresciuto e tutt'ora abito!

"Battipaglia (Salerno, Sud Italia) 9 aprile 1992. Analisi accompagnata da una collezione di 20 slide a colori che mostra i punti differenti dell'analisi, insieme alle immagini relative ed alle osservazioni dettagliate. I risultati hanno precisato parecchi dubbi circa l' affidabilit� del racconto di puntamento e le caratteristiche reali del portraied l' oggetto: le conclusioni finali, anche sostenute da una analisi indipendente effettuata dal ricercatore Jeff Sainio dell' American, si riferiscono alla possibilit� di un modello vicinissimo alla macchina fotografica.Questa pu� bene essere definita la primissima analisi approfondita d'un'immagine presunta di un UFO effettuata in Italia dai ricercatori locali."





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MaxFan Rispondi citando
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 13:13:18    Oggetto:
 
Rzeznik ha scritto:
se posso tornare all'argomento ufo vorrei farvi vedere queste 3 foto, scattate il 9 aprile 1992 nella citt� dove sono cresciuto e tutt'ora abito!


Io invece l'unica testimonianza che ho per il mistero avanzato da me � questa:
www.883.com
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 15:51:24    Oggetto:
 
La vicenda dei cerchi nel grano comincia sulla fine degli anni 70 nell'Inghilterra meridionale. Grandi fino a venticinque metri di diametro oppure piccoli come una ruota, questi misteriosi cerchi comparivano di notte, durante l'estate, e al loro interno le spighe erano piegate a spirale e non spezzate. Ci si accorse della loro presenza solo a partire dal 1980. Quando i giornali cominciarono a parlarne, i cerchi aumentarono progressivamente di numero (da 3 nel 1980 a 700 nel 1990) e cominciarono a presentare forme sempre pi� complesse. Non pi� semplici cerchi, ma cerchi collegati tra di loro, con tratti rettilinei, corone e appendici varie; triangoli, rettangoli e speroni combinati in modo da creare degli elaborati e spettacolari "pittogrammi", come vennero definiti.
Immediatamente, furono avanzate ipotesi di ogni tipo dai "cereaologi" - cos�, infatti, si facevano chiamare gli esperti nei cerchi di grano: "Campi di forza", "vortici di plasma" e, naturalmente, "tracce di UFO". Due di questi esperti in particolare, Pat Delgado e Colin Andrew, sostenitori dell'ipotesi ufologica, divennero i pi� noti studiosi di cerchi e pubblicarono una serie di libri che li resero ricchi.






I circlemakers realizzano il disegno di un automobile in un campo di grano per una campagna pubblicitaria
Nel luglio 1990, diversi gruppi di volontari appartenenti al VECA (Voyage Etude Cercles Angles), un'associazione di ufologi francesi, si appostarono sulle colline di Westbury, uno dei luoghi a pi� alta concentrazione di cerchi, per vari giorni con la speranza di essere testimoni della nascita di un cerchio. Una notte si not� del movimento e furono effettuate delle riprese con una telecamera agli infrarossi. Il giorno dopo si scoprirono nuovi cerchi, ma la telecamera rivel� che erano stati presenti degli esseri umani nel campo.
L'ipotesi che si trattasse di una burla cominci� a circolare, ma fu costante mente respinta da esperti come Delgado e Andrew come impossibile. Questo nonostante un gruppo del VECA fosse riuscito a dimostrare come fosse possibile entrare in un campo di grano e realizzare un cerchio con un rullo da giardiniere. Nel settembre 1991 Delgado fu invitato dal quotidiano inglese Today a ispezionare un nuovo cerchio misteriosamente comparso. L'esperto esamin� il grano con cura ed esclam� entusiasta: "Questo � senza dubbio il momento pi� bello della mia ricerca. Nessun essere umano pu� avere realizzato un'opera simile!"
A quel punto il colpo di scena: i giornalisti gli presentano due pensionati inglesi, David Chorley e Douglas Bower, che quella stessa mattina avevano realizzato il disegno, usando delle corde e un paio di bastoni, sotto gli occhi attenti dei giornalisti. Delgado resta senza parole.
I due pensionati, che sono riusciti nell'impresa di realizzare una delle pi� grandi beffe del secolo, si erano recati il giorno prima negli uffici del Today per rivelare che gli autori della maggior parte dei cerchi realizzati da dieci anni a quella parte erano stati loro.
Tutto era cominciato una sera d'estate, a met� degli anni settanta, a Cheesefoot Head, vicino a Winchester. Doug Bower, da tempo interessato al fenomeno UFO, disse a Dave Chorley che mentre si trovava in Australia aveva sentito una storia su un UFO che sarebbe disceso a Queensland e avrebbe lasciato un segno circolare nell'erba. Indicando un campo di grano adiacente, Bower chiese: "Cosa pensi che succederebbe se creassimo un'impronta laggi�? Di sicuro qualcuno suggerirebbe che vi � atterrato un disco volante". Subito dopo i due presero una barra d'acciaio ad L e, camminando lungo le tracce del trattore, si infilarono nel campo dove realizzarono il loro primo cerchio.
Piantarono l'estremit� pi� corta della barra nel terreno e, usandola come perno, iniziarono a farla ruotare, avanzando carponi, finch�, nel giro di quaranta minuti, ottennero un cerchio di circa nove metri di diametro.
La prima estate fecero una dozzina di cerchi e cos� fecero ancora le estati seguenti, ma nessuno sembrava accorgersene. Sul finire dell'estate del 1979, stavano quasi per abbandonare tutto. Vollero comunque tentare ancora una volta, nell'estate del 1980, quando decisero di fare i cerchi solamente dove avrebbero potuto essere visti, cio� sulle pendici di colline o in prossimit� di strade sopraelevate.
E cos� fu: i cerchi furono notati e attirarono l'attenzione dei vari esperti che cominciarono a formulare le loro ipotesi sempre pi� straordinarie.
Nel 1988 i cerchi furono pi� di 50, solo 30 nel 1989, ben 232 nel 1990 e 181 nel 1991, l'anno in cui la beffa fu svelata.
Bower e Chorley furono imitati da altri buontemponi, che occasionalmente realizzarono dei cerchi anche in altri paesi. Ma si tratt� pi� che altro di imitazioni sporadiche. La patria dei cerchi resta la Gran Bretagna, dove questa pratica � continuata ed � diventata quasi una forma d'arte simile nella sua filosofia ai graffiti. Uno dei pi� prolifici autori di cerchi, Jim Schnabel, ha scritto addirittura un libro sulla sua carriera "artistica"; mentre nel 1992 si � tenuto addirittura un concorso, a West Wycombe Bucks, per "creatori di cerchi" capaci di realizzare le forme pi� intricate e incredibili.
Per un gruppo di artisti/burloni inglesi (vedi: http://www.circlemakers.org) realizzare disegni nel grano � diventata addirittura una professione! Per questo motivo sono ingaggiati da aziende perch� realizzino insoliti disegni al fine di pubblicizzare determinati prodotti. Altre volte sono giornali e tv a chiedere loro di produrre disegni: il triangolo impossibile qui riprodotto fu realizzato dai Circlemakers il 29 luglio 1999 per conto del Daily Mail.
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 15:53:38    Oggetto:
 
L'esperimento del CICAP
Eppure, fino a poco tempo fa, schiere di ufologi erano pronti a giurare che nessun uomo avrebbe potuto realizzare simili disegni. Inoltre, costoro sostenevano che, anche se fosse possibile, realizzare tali disegni ci� richiederebbe molto tempo; infine, dicevano, eventuali burloni non potrebbero non lasciare una traccia evidente del loro passaggio nel grano, visto che le spighe crescono molto fitte e sembrerebbe impossibile non schiacciarle camminandovi in mezzo. Per costoro, la spiegazione pi� probabile era quella extraterrestre: o tracce dell'atterraggio di astronavi aliene, oppure messaggi che gli alieni disegnerebbero nel grano per comunicare con noi.
Ebbene, qualche tempo fa al CICAP abbiamo voluto verificare la cosa in prima persona grazie a un'occasione offertaci dal mensile Focus. Interessati quanto noi alla teoria dello scherzo, gli amici di Focus si sono offerti di sponsorizzare l'operazione e di rimborsare il proprietario del campo a cui avremmo inevitabilmente danneggiato parte del raccolto.
Cominciammo dunque a guardarci intorno per cercare un campo adatto e furono Andrea e Marino Franzosi a trovarlo, nei pressi di Adria, in provincia di Rovigo, grazie alla disponibilit� dell'Azienda agricola Vendemmiati.
Luigi Garlaschelli, che aveva gi� avuto un'esperienza di questo tipo realizzando un cerchio nel grano diversi anni fa (Ibid.), si preoccupo' di procurare tutto il materiale necessario e di coordinare i lavori.
Innanzitutto, � stato fatto un disegno sulla carta dell'immagine che volevamo ottenere; quindi, ci siamo messi al lavoro. La prima cosa che si scopre � che camminando lungo i solchi lasciati nei campi dal trattore � possibile inoltrarsi all'interno senza lasciare tracce. Per realizzare il disegno, � sufficiente piantare un paletto nel terreno, legarvi una corda e girare in tondo per delimitare il perimetro del primo cerchio (che misurava circa 20 metri). Poi, con un rastrello si abbassano le spighe all'interno del cerchio: anche qui, abbiamo scoperto che le spighe non si spezzavano, ma si piegavano docilmente. Per le linee che collegano i cerchi, fu sufficiente tendere le corde e abbassare le spighe tenendosi vicini alle corde. Nel giro di un'ora, avevamo terminato il nostro disegno nel grano (vedi foto in bianco e nero - l'intera operazione � documentata sul numero di luglio 1999 di Focus).Non sono mancate le inevitabili proteste da parte degli ufologi pi� fanatici perch� il nostro disegno aveva qualche sbavatura qui e l�: il fatto � che se anche noi avessimo la possibilit� (e la voglia!) di realizzare 40/50 disegni ogni estate, come fanno gli artisti inglesi (alcuni dei quali sono addirittura nostri amici), questi piccoli difetti scomparirebbero rapidamente. Non volevamo certo dimostrare che tutti i cerchi che si manifestano sono fatti cos�, ma quello che � certo � che abbiamo dimostrato per la prima volta, anche in Italia, che due persone, armate solo di una corda, un piolo e un rastrello potevano realizzare, nel giro di un'ora, una figura complessa come quelle che si vedono nei tanti libri di "misteri". Con buona pace di tutti coloro che continuano a ritenere l'impresa impossibile...
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 15:54:24    Oggetto:
 
Le ultime affermazioni
Pi� recentemente, hanno avuto risonanza alcune affermazioni secondo cui i cerchi avrebbero presentato caratteristiche insolite, non presenti in quelli realizzati "artigianalmente" dagli scettici. In particolare, un fisico olandese, Eltjo Haseloff, avrebbe riscontrato anomalie nel campo magnetico e ritrovato ossido di ferro.
Ancora una volta il mensile Focus ha voluto vederci chiaro e ha condotto un'indagine sul posto non appena si � avuta notizia della comparsa dei primi cerchi di grano in Inghilterra: sono cos� stati raccolti campioni poi inviati ai laboratori delle universit� di Milano e Bologna. Obiettivo: ripetere proprio le osservazioni di Haslehoff e di un altro studioso, il biofisico William Levengood. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Focus n. 106: anche nei cerchi esaminati sono state trovate particelle di ferro con silicio, manganese, alluminio e altri elementi, anche di forma sferica, ma in una misura normale. La radioattivit� non era significativa, anzi in alcuni campioni addirittura al di sotto della soglia normale. E perch� le piante all'interno dei cerchi presentavano pi� vitalit� rispetto a quelle esterne? La ragione � che le piante piegate cercano di reagire e, oltretutto, ricevono pi� luce che stimola la fioritura. Per quanto riguarda i semi: sono stati analizzati a Milano, senza riscontrare differenze fra quelli delle piante interne ai cerchi rispetto a quelle al di fuori. E i famosi rigonfiamenti che Levengood ha riscontrato nelle piante colpite dal fenomeno? Sono presenti anche nei campioni esaminati a Milano: il punto � che queste piante sono state "strapazzate", probabilmente, da qualcosa di meccanico.

Insomma, i cerchi nel grano sono ancora un fenomeno misterioso? E' stato dimostrato che li si pu� rifare con poco sforzo da chiunque; esistono persone che lo fanno di mestiere e altre per diletto e lo hanno dimostrato pi� volte; non sono state rilevate differenze rilevanti tra i cerchi fatti da burloni dichiarati e quelli realizzati da "ignoti"; le ricerche sulle presunte anomalie non possono considerarsi probanti (anche perch� non sono mai stati pubblicate su riviste scientifiche internazionali di chiara fama, quali Nature o la Physical Review, ma solo su bollettini marginali)... Nonostante tutto ci�, c'� ancora chi si ostina ad accusare gli scettici di chiusura mentale. A questo punto, tutte le prove esaminate portano a concludere che i cerchi sono esclusivamente opera umana; chi sostiene il contrario, � cio� che la loro origine sia paranormale, ufologica o dovuta a fenomeni naturali finora sconosciuti, se vuole essere creduto deve portare prove convincenti a sostegno delle proprie affermazioni .
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 15:56:55    Oggetto:
 
FOTO Question
eccone ancora Wink




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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 15:59:14    Oggetto:
 
cmq ritornando a parlare di alieni ecco quest'articolo riguardo l'autopsia fatta ad un'alieno :

Il 16, 17 e 18 ottobre del 1995 la trasmissione "Misteri, speciale Ufo" (Raidue), condotta da Lorenza Foschini, mandava in onda per la prima volta in Italia la famosa "autopsia dell'alieno". Le immagini mostrano quelle che dovrebbero essere le riprese di un intervento autoptico su di un essere dall'aspetto umanoide, glabro e, a prima vista, privo di alcuni caratteri distintivi dei mammiferi come i capezzoli e l'ombelico. Ha il ventre rigonfio, grandi e scuri occhi neri e sia le mani che i piedi presentano un polidattilismo di sei dita. Nel video si vedono tre uomini coperti da ingombranti tute, maschera e copricapo chirurgici. Dietro un pannello trasparente c'� un altro medico, anche lui con camice, mascherina e copricapo. Uno dei tre medici opera un'incisione a Y sul torace dell'essere ed estrae diversi organi. Da ci� che si riesce a cogliere, nessun organo sembra somigliare a quelli umani. L'attenzione si sposta poi sugli occhi, ricoperti da una sorta di lenti nere, che, una volta rimosse, rivelano un bulbo oculare interamente bianco. A questo punto viene aperto il cranio con una sega a mano e rimossa la materia cerebrale.
Il filmato, in bianco e nero e senza sonoro, dura circa ventuno minuti, mentre l'autopsia (a partire dal momento dell'incisione del torace), un'ora e un quarto. Le riprese sono molto movimentate e presentano diversi tagli.
Oltre alla trasmissione della Rai anche il CUN (Centro Ufologico Nazionale) diffuse successivamente il filmato nel la videocassetta "Caddero sulla Terra. Il caso Roswell", allegata alla rivista Notiziario Ufo.
Tutto era iniziato nel marzo del 1995, quando il produttore londinese Ray Santilli dichiar� di aver acquistato alcune bobine da un ex cineoperatore militare di ottantatre anni di nome Jack Barnett. Questi avrebbe filmato nel 1947, quando era di stanza a Washington D.C., i rottami di un disco volante precipitato nel New Mexico, le autopsie di due alieni recuperati, la ricognizione di uno strano essere all'interno di una tenda da campo (il famoso "Filmato della Tenda", ritenuto un clamoroso falso), le immagini dei rottami del disco e altre sconvolgenti e ancora ignote sequenze. Barnett afferm� che, dopo aver sviluppato le pellicole fece una prima consegna. Il resto del materiale non venne per� mai restituito ai militari: l'Usaaf (United States Army Air Force) non venne mai a ritirare le altre bobine, malgrado fosse stata pi� volte invitata a farlo dallo stesso Jack Barnett.
La storia raccontata da Santilli � stata pi� volte modificata per venire incontro alle numerose critiche mosse da alcuni ricercatori. Il discorso fondamentale per� � che nessun altro, tranne Santilli, ha mai visto il filmato proiettato dalle pellicole originali e questo ha fatto nascere non pochi dubbi sulla reale esistenza delle stesse. Esistono solo alcuni frammenti di una pellicola, dei quali per� non � mai stata dimostrata l'appartenenza alle presunte bobine originali. Essi infatti non mostrano alcuna immagine ricollegabile con il video. Proprio per tali motivi la Kodak si � rifiutata di effettuare analisi su frammenti di questo tipo. Le richieste della Kodak, infatti, sono state molto precise: cinquanta fotogrammi in cui sia ripresa la creatura, in modo da effettuare analisi della spaziatura dei fori delle perforazioni, mutata intorno al 1955 per adeguarsi ai nuovi equipaggiamenti. Per portare a termine i controlli sarebbe inoltre necessario effettuare un piccolo foro su un fotogramma, cos� da determinare la composizione chimica della pellicola.
Un discorso a parte merita l'analisi della tecnica di ripresa. In un articolo pubblicato sul Mufon Ufo Journal del marzo 1996, Kent Jeffrey, coordinatore dell'International Roswell Initiative, riporta le impressioni di tre esperti cameraman di guerra: Joe Longo, presidente dell'International Combat Camera Association; Bill Gibson, che fotograf� i primi lanci di V-2 e che lavor� negli anni Quaranta a due progetti dell'Air Force sugli Ufo; il tenente colonnello a riposo Daniel A. McGovern, attivo in Europa durante la Seconda guerra mondiale sui bombardieri B-17, l'operatore che riprese per primo Hiroshima e Nagasaki dopo il lancio delle bombe atomiche. Secondo i tre cameraman, gi� nel 1947 si utilizzavano pellicole a 16 millimetri a colori per tutti i progetti importanti e per tutte le procedure mediche. Nel caso in cui queste fossero state particolarmente importanti si utilizzavano due cineprese fisse (e non mobili come si evince dal filmato). Inoltre era sempre presente un fotografo che inevitabilmente veniva inquadrato dalle telecamere. Tutto questo non appare nel filmato di Santilli. I tre militari ritengono le riprese di pessima qualit� e, commenta Joe Longo, "se qualcuno nella mia unit� avesse girato un filmato del genere sarebbe finito in cucina a pelare patate". I cameraman muovono critiche anche riguardo le etichette riprodotte nelle fotocopie distribuite da Santilli. Il timbro in esse raffigurato, anche dopo ricerche presso gli archivi nazionali, non apparterrebbe ad alcun dipartimento degli Stati Uniti.
Ma veniamo all'autopsia vera e propria. Secondo autorevoli esperti anatomo-patologi come il dottor Paul O'Higgins dello University College di Londra e il Professor Pierluigi Baima Bollone, ordinario di medicina legale all'Universit� di Torino, l'operazione � stata eseguita senza alcun metodo e non � stata effettuata da un patologo. "Non ci siamo come manualit�", afferma Baima Bollone, "non ci siamo come tempi, non ci siamo come ferri. Non vengono eseguiti prelievi e mancano i ferri necessari". Anche per quanto riguarda l'aspetto antropomorfico del presunto alieno il patologo Ed Uthman e lo stesso Baima Bollone concordano nel ritenerlo un "non senso biologico", cio� l'essere ha una struttura troppo simile a quella umana per non avere alcune caratteristiche proprie degli umani che invece mancano.
Le analisi computerizzate del professor Nello Balossino, ordinario di Informatica presso l'Universit� di Torino, hanno inoltre messo in evidenza la presenza sia dei capezzoli che dell'ombelico celati, probabilmente, dall'utilizzo di cerone: "nella costruzione dell'essere", afferma Baima Bollone "potrebbe essere stato usato del materiale autoptico, il che giustificherebbe la presenza del cerone".
Dell'autenticit� del filmato non solo non esiste alcuna prova concreta, ma nemmeno un piccolo indizio. Di contro ne esistono moltissimi che possono indicare che il presunto alieno potrebbe essere un artefatto realizzato con elementi sintetici e parti anatomiche umane di persone affette da una qualche malformazione genetica.
Per dimostrare, infine, che la realizzazione di un simile filmato non � impresa impossibile, un gruppo di amici, guidati da Andrea Zoboli, ha realizzato un filmato simile al film in questione. L'operazione, in questo caso, � avvenuta su un alieno costruito e modellato utilizzando tecniche proprie degli effetti speciali cinematografici. Il filmato � stato mostrato per la prima volta nel corso del VI Convegno Nazionale del CICAP (Padova, 1999)
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MessaggioInviato: Sabato 03 Luglio 2004, 16:02:56    Oggetto:
 
Leggete ke forte sto articolo :

Esistono diverse strade in cui l'acqua, i sassi, le auto lasciate in folle tendono a muoversi nella direzione che istintivamente, ed in modo molto netto, appare essere la salita. Una delle pi� famose si trova ad Ariccia, vicino a Frascati, altre si trovano a Montagnana, in Trentino, a Martina Franca (TA), Francofonte (SR). L'effetto � cos� vistoso da attirare turisti, che si divertono a versare acqua, o a far rotolare oggetti, per vederli andare nella direzione sbagliata. Per spiegare il singolare fenomeno sono stati proposte anomalie gravitazionali, influenze aliene, influssi magnetici (che per� non si spiega perch� debbano attirare l'acqua).

Di fronte a questo fenomeno, la domanda che istintivamente ci si pone �: come mai l'acqua va in salita? Cosa la spinge in su? Difficilmente ci si pone un'altra domanda, molto pi� pertinente: come mai noi sentiamo quella direzione come "salita"? Come mai la forza che spinge l'acqua non spinge in quella direzione anche noi? Infatti proviamo a immaginare che nella zona ci fosse una anomalia gravitazionale, come alcuni hanno proposto. In quel caso l'acqua andrebbe nella direzione sbagliata, ma noi non avremmo modo di accorgercene, perch� la forza sconosciuta attirerebbe anche i sensori di gravit� che possediamo nell'orecchio interno, e che ci indicano in continuazione quale direzione sia il "basso". In altre parole, la forza sconosciuta ci farebbe sentire come "discesa" la direzione in cui attira l'acqua, e vedremmo una normalissima discesa in discesa.

Per cercare di affrontare il problema sono possibili molti approcci. Si pu� usare una livella (basta una normale livella a bolla da muratore, ma sono stati usati teodoliti pofessionali per prospezioni geografiche), per controllare la pendenza della strada. In questo modo, per�, si dimostra solo che la forza sconosciuta influenza anche l'acqua nella bolla della livella, o i piombi del teodolite. Pu� per� essere importante per stabilire che l'effetto non si limita ad agire a livello del suolo, ma influenza anche oggetti posti all'altezza del nostro orecchio (e quindi degli organi dell'equilibrio), e quindi rafforza la domanda espressa sopra: se la forza agisce anche su un teodolite, come mai non agisce sul nostro senso dell'equilibrio?

Per far fronte a questa obiezione si pu� fare misure traguardando la strada, con un teodolite, da un punto sufficentemente lontano da non essere influenzato dalla forza misteriosa. Misure di questo tipo sono state condotte da sulla strada di Montagnana. Si pu� infine misurare la direzione della verticale rispetto alle stelle, e confrontarla con quella fuori dalla zona incriminata (questa misura non mi risulta sia mai stata tentata). Si pu� infine cercare di limitare la visuale ad un breve tratto di strada, ad esempio facendosi da paraocchi con le mani. Con questa semplice espediente, l'acqua torna ad apparire soggetta alla normale forza di gravit�.

L'effetto � quindi dovuto al nostro limitato senso dell'equilibrio, che si affida anche alla vista per decidere che direzione sia il "basso". Le salite anomale sono tratti in discesa molto leggera, posti tra due tratti in pendenza molto maggiore, e il nostro senso di orizzontale viene influenzato dal fatto che tutto il paesaggio circostante � molto pi� in discesa del tratto in cui ci troviamo. Contribuisce all'effetto la posizione e la conformazione dell'orizzonte visibile. Il fenomeno appare quindi simile alle molte illusioni ottiche note in psicologia. Resta un fenomeno interessante da studiare, ma per capire come funziona la nostra percezione. A questo riguardo, in un laboratorio della Facolta di Psicologia dell'Universit� di Padova, l'illusione � stata riprodotta utilizzando tre plastici appositamente costruiti: con una strada a due, o tre, tratti contigui diversamente inclinabili, o con due strade affiancate e a diversa inclinazione. Recentemente il fenomeno � stato oggetto di una tesi di laurea presso questa facolt�.

� inoltre interessante da un punto di vista sociologico. In fondo non ci siamo del tutto abituati all'idea di vivere su di un pianeta sferico, in cui non esiste un "alto" ed un "basso" naturali. Il "basso" non � che la direzione verso cui si scende, e "scendere in salita" � un assurdo non fisico, ma logico. � interessante vedere come si creda pi� facilmente ai propri sensi, limitati ed imperfetti, che a un fenomeno semplice, e quindi pi� attendibile: se l'acqua va in salita, � lei che "sbaglia" ad andare di l�, non noi a prendere quella come salita. Ma se ci viene data una dimostrazione tecnica (un teodolite, che non funziona diversamente dall'acqua), siamo pi� portati a credere a quella che ai nostri sensi.
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